19
febbraio – ore 19.30
Valentino.
Ti racconteranno che tuo nonno fece una campagna senza ritegno contro
il nome che ti hanno imposto. E' vero, ho scherzosamente rotto le
scatole per mesi contro il tuo nome, ma solo perché sapevo che,
capocciona com'è, tua madre non te l'avrebbe cambiato.
Valentini
è il cognome di tua bisnonna, “la Lea”, mia madre, staffetta
partigiana durante la guerra di liberazione, cui il Comune di Carpi
ha da qualche anno intitolato una via. Via Lea Valentini, a Cibeno.
Valentino
fu anche il mio rivale dell'etere nei primi anni di Radio Bruno.
Un'antipatia maturata sui banchi della prima liceo. Lui era il boss
di Canale Sette. Sbruffone e arrogante come solo i magliai carpigiani
sapevano esserlo in quegli anni di boom economico. In pochi anni li
mettemmo all'angolo. Radio Bruno prese il volo, Canale Sette regredì
a radio di quartiere. Pochi anni dopo Valentino morì, non ancora
quarantenne, stroncato da un infarto. Ne rimasi profondamente
addolorato. Ironia della sorte, “Valentino” era un nome d'arte. All'anagrafe si chiamava Ruggero.