mercoledì 26 settembre 2012

UN UOMO CHE DA' FIDUCIA. Ma non ai bambini. Senti questa. Ore 13. Il nonno sui lunghissimi tapis roulant, in discesa, del Porta di Roma. Lui armeggia col cellulare. Davanti una giovane mamma con passeggino e bambino. Si e no l'aveva notata. Allarme. La giovane donna si gira: "Aiuto!!!! Mi aiuti... il bambino!!!!". Va a capire le agitazioni delle puerpere. Eroe per caso. Il nonno capisce che è la sua occasione. Infila il telefono col numero già fatto in tasca. Supera mamma, passeggino e bebè in un lampo.   Tutto tranquillo. Semplicemente la ragazza, che non era riuscita a inserire il freno, aveva avuto l'impressione che il passeggino rotolasse giù. Il nonno bara: "Tutto sotto controllo! E tu come ti chiami? Ma quanto è grande...". "Filippo. Otto mesi ma sembrano molti di più". "Ci siamo spaventati, eh... Filippo? Ma ora è tutto a posto". Un'espressione già vista. Il mento trema. Il mescolino entra in azione. "Ma andate tutti a quel paese" pensa il nonno che se non sta attento, essendo di spalle e a fine corsa, fa un ranone da film. Ma gli eroi non cadono mai e, appena tornano al PC, vanno su Flickr e cercano le foto del bambino più bello del mondo.

domenica 16 settembre 2012


COMPLEMESE. Siamo a sette, bimbo mio. Quando si è piccoli così l'età si conta a mesi e sette è già un bell'andare. Per tua madre che ricomincia a condurre una vita quasi normale. E per te che cominci a staccarti dal cordone, quello emozionale, non meno forte di quello vero, ombelicale, e a trascorrere buona parte delle ore del giorno con Ilaria, la tata che d'ora in poi si occupa di te quando mamma è in laboratorio. E' giovane, affettuosa, ha spupazzato altri patatoni mocciosi prima di te e abita a due passi. Ci piace e ti piace. E a me piace pensare che, a differenza di tuo nonno, non sarai un bambino appiccicato alla gonna di mamma fino a che non andrai a scuola. E dai! Sono vecchio! Ma la mia mamma la gonna la portava ancora, quelle gonne un po' lunghe, così elegantemente anni cinquanta... quando saremo soli te la canterò. Giuro. Però non ci deve sentire nessun altro perché il nonno è stonato. Sette mesi significa anche, almeno spero, che si avvicina il giorno, il week end in cui i tuoi si toglieranno finalmente dai piedi e ti porteranno qui. Il lettino c'è. E' richiudibile e io e tua nonna ci stiamo allenando. Una trappola infernale per chi lo apre e lo chiude visti i raffinati meccanismi di sicurezza. Meritavamo un filmino che avrei messo su You Tube, oggi, quando lo abbiamo richiuso. Uno ripiegato su se stesso a centottanta gradi per girare una manopola a livello pavimento superando allo stesso tempo la sponda alta mezzo metro. L'altro a cercare quattro bottoni al centro di ogni sponda da pigiare contemporaneamente con due mani ma senza potersi aiutare con i piedi. Ma per te si fa questo ed altro.

domenica 2 settembre 2012



STURLONI. L'appuntamento con tua madre era per le dieci questa mattina al Porta di Roma. Lo so, il Centro Commerciale non è romantico, ma che cosa vuoi? Ci chiedevamo come sarebbe stato il duemila ed ora che siamo anche più in là  ti confesso che mi è capitato addirittura di prendere un caffè con un collega all'Autogrill. E' l'America, bellezza. Mi sentissero certi nostalgici di quando il GR era al Babuino e il caffè scendevano a prenderlo da Rosati a Piazza del Popolo... Ma questo è un altro film. Torniamo al Porta di Roma, ore 10, al mosaico. Tu nel passeggino dormi rilassato. Sei immenso. "Ma è così cambiato o è solo quando dorme che ha la faccia di suo padre?" "Vero?... l'ho notato anch'io ... si sta giannizzando" "Ma in queste due settimane è triplicato! Ti diventa due metri..." Sono questi i discorsi che genitori e nonni fanno quando i bambini dormono. Ma poi i bambini si svegliano. E' un lampo, lo stupore incollato in faccia. "Oddio... ci ha trovati. Quello del mare!!!" Sorriso sparito. Contegno dove sei?  UUUAAAAHHHHHH!!! Il "Ciao!" con la manina a Teletubbie  non funziona più. La nonna: "Non fare la voce impostata. Lo sai che lo spaventi" E chi parla, era solo un "ciao" Tra l'altro mi sembrava di avere fatto la vocina. Idea! Mi avvicino e facciamo cin cin con la fronte. E vai!!! Una volta, due volte. Che bello. La giornata col nonno finisce a sturlate ("capocciate" visto che te sei de Roma). Prima o poi cominceremo a parlare. Ricordalo, eh. La prima parola "NO-N-NO". Noooo... la mamma non ci resta male. Vedrai come si divertirà!



sabato 1 settembre 2012

FRAMES. Ho trascorso buon parte del pomeriggio a rivedere, riordinare, editare, stampare, spaciugazzare le foto del mare. Scusa se l'altra volta, andando a memoria, a sentimento, ti dissi che mi ricordi me quando avevo la tua età. Devo ammettere che mi ero molto sopravvalutato. Nel sorriso  ribadisco, qualcosa di comune c'è ma se il mio era quello ingenuo di un bambino un po' tontolone del pre boom economico, e grazieaddio che la Lea non mi faceva il tirabaci, il tuo è quello di una piccola canaglia. Solo oggi mi sono accorto che in uno scatto in cui tua nonna ti bacia sul collo, da dietro, tu guardi l'obiettivo con una faccia da "aiuto... ma che cosa vuole 'sta vecchia assatanata?". E poi, subito dopo, come ti stendi beato sulla sua tetta addormentabimbi che anche se è quella di una vecchia è sempre in forma. Se tanto mi dà tanto mi sa che ha ragione l'astrologa: femmine a vagoni e peggio per loro per quanto le strapazzerai. Vale! Il nonno ha voglia di scherzare. Soprattutto di vederti sperando che dopo quindici giorni non ricominci, come prima, a guardarlo di sottecchi. A domani.