venerdì 26 ottobre 2012

SEI UNA BOMBA BATTERIOLOGICA, oltre che un cagone impareggiabile. E' bastata la tua prima vera influenza per metterci tutti al tappeto. Tutto comincia una settimana fa. Nonna Gabri e io a fare bisboccia in Friuli, tu per la prima volta in società, con i tuoi genitori. Un battesimo, tanta gente, tanti bambini. Un tuffo nei microbi. Ma quanti ne hai scovati?

 


Domenica sera i primi sintomi. La cosa precipita. Pronto soccorso come si conviene a un bambino d'oggi. Noi genitori della nostra generazione avremmo risolto con una bustina di qualche cosa nel bibo e continuato a cambiare pannolini caccolenti, ma proprio la settimana scorsa una paludata ricerca internazionale ci ha definiti pericolosi. Imperativo rieducare i nonni. Continuano a fare come facevano loro e invece è tutto sbagliato. Fortuna che tua madre è sopravvissuta se no mica sarei qui a scriverti. Comunque sia nonna Gabri lunedì ha fatto la sacca  e, dopo aver dato buca a una vippissima cena in piedi, si è precipitata da voi. Tempo di contare fino a tre. La prima a capitolare è Ilaria, la tata. Poi tua madre nel cuore della notte. E alla fine, con grande spettacolarità, la nonna, che oltre a tutto l'innominabile di queste occasioni, cade per terra svenuta e fa accorrere il vicinato. E tu, sornione, col lamento di una sirena che ogni tanto si ferma per un minuto salvo riprendere come prima e all'infinito, osservi compiaciuto. Sono passati ormai tre giorni ma, dovessi dirti, nemmeno io, adesso, mi sento 'sta favola.

domenica 14 ottobre 2012


NONNO, PERCHE' MI SCRIVEVI OGNI QUINDICI GIORNI? Sono certo che me lo chiederai e che ti risponderò "perché ti vedevo due volte al mese, quando con i tuoi genitori venivi a pranzo ogni seconda domenica". Troppo poco. E mi dispiace. Tua nonna mi racconta tutto, lei che viene da voi tre volte la settimana. Ma non è la stessa cosa. Diciamo che io ho il privilegio di notare meglio i cambiamenti. Mettiamola così. E allora il nonno cronista entra in azione e annota che, rispetto a due settimane fa, Valentino comincia ad elevarsi aggrappandosi alla sponda del box. Prima si vedono le dita, quattro+quattro, poi spunta la testolina, poi gli occhi e una bocca tra il sorriso di ce-l'ho-fatta e la smorfia dello sforzo disumano. Altra annotazione a proposito della testolina: tutto lascia a pensare che sarai un bel biondone. "Ma come? Ci sono voluti otto mesi nonno? ". Beh, sì. La tua testa, a parte la peluria dei primi giorni, è stata e continua ad essere decisamente pelata. Diciamo per solidarietà a papà.