domenica 28 luglio 2013

BELLA LA VITA appisolato sulla schiena di tua madre che si ustiona le piante dei piedi sulla spiaggia, tra un ombrellone e l'altro, come un nordafricano carico di occhiali, asciugamani e CD. Lei però dissimula, intrippata com'è in questo Amelialand, che poi è un lenzuolone lungo più di sette metri che con un gioco di prestigio diventa uno zainone per bambini viziati. Scherzo dai... Alla fine è solo l'evoluzione di quello che facevo io con lei 34 anni fa scandalizzando parenti e amici. "Mo Diooooo.... beh, mo Rugéro, mo non ciai micca paura che ti caschi?" In realtà pensandoci adesso l'abbiamo messa bene. L'Agnesina nella zainetto sulle spalle, il barbutissimo Ruggero sul Ciao rosso a sfrecciare per le vie di Carpi. Come le piaceva!!! E come piaceva a tuo nonno fare l'originale in un'epoca in cui i papà, anche giovani, lasciavano totalmente a madri e nonne la cura dei loro figli. E se non era il Ciao, che poi era un motorino in voga in quegli anni,  era la bicicletta col seggiolino agganciato al manubrio, appoggiato sulla canna.
Ma quella era una roba normale. I chilometri facevamo. E le chiacchierate!!! Un giorno tornando da San Marino, dove io e lei eravamo andati in bicicletta, sbuffando per la fatica e il caldo le soffiavo sulla testa. E lei, che da poco parlava, si girò e mi disse: "Papà, non sono micca una minestra!". Sempre quella volta che, in vena di discorsi - perché quando cominciate a parlare dite tutto quello che non avete detto in due anni - mi spiegò la sua vita. Stavamo entrando a Carpi dalla campagna e in lontananza vedevamo la cupola del Duomo e la torre della Sagra. "Vedi. Quello è tutto mio perché io sono la regina di Carpi. Prima di nascere ho scelto di venire qui". Capito che caratterino, tua madre? Bimbo avvisato!

domenica 14 luglio 2013

LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI. Un altro passo avanti per Papone che due anni fa, quando tu eri già in viaggio, abbandonò l'incarico di allora per accettare una proposta americana. Erano già tempi di crisi nerissima, lo "spread" veleggiava sui seicento, e la prudenza sconsigliava salti nel buio. Gli americani, poi, si sa ti premiano fin che produci e quando non gli servi più si fanno pochi scrupoli a dirti ciao-ciao. "Sarta chi zompa" dite voi a Roma e, a quanto pare, in famiglia abbiamo un atleta. Bravo Giovanni. Noi a Carpi, per dire la stessa cosa, diciamo "Chi g'ha boun tira" e anche tuo nonno non si tirò certo indietro da qualche bel salto. Padre di una bambina di un anno, che tu conosci, Ruggero abbandonò un posto fisso in comune per andare a lavorare in una radio. La Gabri era d'accordo, e nonno, come Giovanni quell'altro, l'ingegnere della canzone di Venditti, bruciò le sue sicurezze e visse solo di parole. Nato sotto il segno dei pesci, appunto. Tutto torna. E anche in quegli anni, bimbo mio, gli orizzonti non erano allegri. L'inflazione mangiava gli stipendi a diecimila lire al mese, il terrorismo centrava un bersaglio a settimana e nulla sembrava volere finire mai. Ce l'abbiamo fatta. E ce la farai anche tu che il coraggio non ti manca almeno a giudicare dalla cicatrice in alto a destra sul labbro. Hai affrontato Scala, hai lottato, questa volta ha vinto lei. Ma c'è sempre tempo per una rivincita, per farsi crescere i baffi e per tenere a mente, nel caso, che tirare la coda al gatto comporta dei rischi.