sabato 28 dicembre 2013

ARIDAJE. Questi sono fissati, Vale. Non bastava, l'anno scorso, il triciclo rosa di nonna Gabri.  A Natale un altro regalo da femmina: la cucina di Peppa Pig! Questa volta dalla prozia Simo, altra provocatrice storica, benchè il sospetto dell zampino di mamma sia sempre presente. "Adesso spaaaacco tuttooo!!! e vi faccio vedere che uomo sono!!!"
Ok. Scherzavo, non è andata proprio così anche se cercavo di inventarmi una storia per giustificare questo scatto in cui tu sei a terra, disperato, dopo aver buttato all'aria la mini cucina componibile che tua madre aveva appena montato come se non avesse fatto altro nella vita. Nel filmato che vedrai fra poco in realtà dimostri di apprezzare anche se, diciamocelo, l'ingegneria e i trasporti ti prendono un po' di più. Il sospetto l'avevo già avuto con l'aereo dell'anno scorso, quello con la cloche dove avevi nascosto le chiavi di casa, mascalzone. La conferma l'ho avuta sempre l'altro giorno quando, tu che ancora non parli, mi hai fatto capire che volevi salire al piano superiore dove, fino a qualche tempo prima, c'erano trenino e ferrovia. Ti ho seguito. Hai  fatto le scale un gradino alla volta con me che ti seguivo da dietro e tua madre, che si fida, che dava un occhio a tutti e due e strillava "Quando scendete prendilo in braccciooo". E quando, alla fine della scalata, hai visto che non c'erano più nè convogli, nè binari, nè galleria, nè stazioni ti sei proprio incacchiato di brutto.
Dai, comunque è stato un Natale generoso di regali:  treni, libri, costruzioni e "il piccolo Masterchef".



Diciamo che per come era cominciato le cose potevano anche andare peggio con la febbre che non è mai scesa sotto i 39 e che ha impedito, a te e mamma, di partecipare, con tuo padre e tuo fratello, al cenone dai nonni Polegri. Ma niente paura. E' scattato il catering soccorso dei nonni Po che armati di salmone, insalata russa, tortelli di zucca al burro e salvia e un buon bianco hanno organizzato il "cenino del malatino". Posso dire? Non solo ce la siamo cavata benissimo, noi quattro più Lula, ma a me è piaciuto molto più di tanti altri natali. Quest'anno ci ho pensato tardi ma il prossimo ti prometto che arriverò vestito da Santa Claus e non ce ne sarà per nessuno.



domenica 15 dicembre 2013

VERSO SUD. Tornando a Roma, questa mattina, dopo un breve soggiorno a Carpi per salutare i parenti più stretti prima di Natale, e partecipare a una cena fra vecchi compagni di liceo quarantacinque anni dopo, ho avuto sempre più netta la conferma che il mio orizzonte casa-altrove si è definitivamente capovolto. Per molto tempo, anche durante i miei primi anni romani, il ritorno a casa era una viaggio verso nord. Orte-Orvieto-Chiusi-Firenze-Barberino-Roncobilaccio-Pian del Voglio e quando, dopo Sasso Marconi, l'autostrada si apriva, vedevo San Luca e poi la pianura cominciavo a sentirmi nella mia terra. I capannoni industriali, l'Ikea e quello della birra a sinistra, la lavorazione delle carni più avanti, dopo Modena sud, a destra, il cielo meno blu, la Coop, lo svincolo per il Brennero, il casello, poma! Cioè casa. I bar che vendono la stria col prosciutto,  l'erbazzone, le donne in bicicletta che le riconosci che sono carpigiane dalla permanente che così la fanno solo lì. L'acqua, anche l'acqua che quando esce dal rubinetto ha un odore diverso. Cose di casa, fino a non troppo tempo fa. Sensazioni che amo, che appartengono al mio DNA, ma di un paese che non è più il mio, oggi che ci sei tu. La sensazione di tornare a casa, Valentino, l'ho sentita quando la nonna ha messo in moto la macchina per tornare dove vivi tu che tra l'altro, se la vita non avesse scelto per me e per la mia famiglia un'altra città, non saresti mai nato. Avrei avuto un nipote, forse prima, forse dopo, forse di più  ma non saresti stato tu.  Modena-Bologna-Firenze-Fabro- l'autogrill-il regalo per Vale... oggi aria di casa la comincio a sentire al casello di Orte, quando l'autostrada si apre a tre corsie e intravedo il Monte Soratte, il cielo più blu, le nuvole che corrono, la barriera Roma Nord, i capannoni dell'Arca, della Mercedes, casa! E penso che presto ti rivedo. Che mi dirai "gnogno", qualche parola nuova che non vedo l'ora di scoprire e ti consegnerò il coccodrillo di peluche che sembra il Signor Dinosauro del principe George, il fratello di Peppa Pig.

domenica 1 dicembre 2013

CIU  CIUUUUFFFF!!! Ecco il treno! E' solo una foto, bimbo mio, questo te lo dico per quando sarai grande e la rivedrai chiedendoti quante ore ci abbiamo giocato. Poco, lo prevedo già da adesso. Tuo nonno non è mai stato per questo tipo di giochi nemmeno da giovane padre, quando era magro. Figurati starci oggi sul pavimento, con o senza tappeto, con tutti quegli anni e tutti quei chili. Però lo scatto ci stava bene, è di quelli evocativi, che commuovo, e la nonna si è prestata a farlo senza troppo protestare. Del resto a te il trenino, che ti ha comprato lei, è piaciuto subito e tanto. Rotaie di legno, vagoncini di legno che stanno uniti tramite una calamita. Pratici questi svedesi dell'Ikea. E furbo il piccolo ponte che crea un dislivello sufficiente a fare camminare il convoglio per qualche centimetro in più. Il nonno, ma lo sai, si diverte di più a leggere i libri insieme a te. Spot il cucciolotto che si nasconde dappertutto quando la mamma lo cerca per la pappa. Lei che apre un armadio e trova il leone. "Il leone come fa, Vale?" "Aaaaaargh!",  lei che apre il baule e trova le cornacchie "La cornacchia come fa?" "Cra, cra, cra" e poi il rinoceronte, il serpente con il suo sibilo, la scimmietta con quattro mani. Che belli i libri con le finestre. Anche a tua madre piaceva molto farsi leggere i libri la sera prima di addormentarsi. Mi sedevo sul pavimento di fianco al letto e via con Pinocchio e Cenerentola, il Gatto con gli Stivali e La bella Addormentata. Senti quando lo raccontò in TV a un'inviata di Enzo Biagi. Guarda che i libri sono ancora tutti qui. Però dovrai passare un sacco di notti anche dai nonni...