mercoledì 24 agosto 2016

Torniamocene. Anche quest'anno i nostri dieci giorni insieme h24 sono conclusi. Per la quinta volta nello stesso mare. Per la quarta volta con la stessa foto, aggiornata di anno in anno. La foto che spero potremo continuare a fare fino a quando tu sarai quel biondone che noi due sappiamo e io sarò un anziano signore rattrappito. Perchè prima o poi tuo nonno tornerà magro come ai bei tempi.
A proposito dl biondone vi ho visti all'opera tu e il tuo inseparabile Cristian con quelle ragazze tanto più grandi di voi sedute in gruppo su una panchina senza schienale. Cristian che salta su, alle spalle della più carina, e comincia a massaggiarle il collo e quando lei, sorpresa, gli dice "che begli occhi che hai" lui fa "Mi chiamo Cristian, questo è il mio amico Valentino" e ti invita a unirti a lui. Tu lo guardi titubante, cerchi nel mio sguardo una via di fuga e quando mi intrometto con un "forse è ora di andare" vieni via sollevato. Ci sarà tempo. Ogni cosa al momento giusto.
Intanto è stato grandioso ritrovarci dopo un anno di frequentazioni troppo scarse tra i miei ultimi impegni di lavoro e le tue attività scolastiche e ricreative. Ti sei trasformato in un bambino dolcissimo, riflessivo, capace di gesti di grande generosità e di battute fulminanti. Come quando in macchina, alla decima ripetizione del navigatore sulla svolta imminente, mentre noi pensavamo che tu dormissi te ne sei uscito con un "Come, signorina? Non ho capito". E poi, in quel romanaccio che ogni volta mi sorprende, "e mannamola a casa!!!". Sul romanaccio ci sarà presto tutto un capitolo a parte e mi adopererò per essere ricordato come "avevo un nonno alla RAI che parlava alla radio e che me rompeva erkà da mattina a sera con le pronunce perfette".
Ti saluto. Ricordiamoci di dire a mamma di farti tagliare i capelli se no questi continuano con "che bel nome, Valentina...". L'altra sera, al centesimo che ci ha provato l'hai steso: "Mi chiamo Valentino, sono un maschietto, ho quattro anni e ho già fatto la festa".