martedì 2 luglio 2019

School's Out

Arriva per tutti il momento di perdere il primo dentino - e anche il secondo - e questo momento, assieme all'ingresso alla scuola elementare è il primo vero rito di passaggio.
Con la crescita del primo incisivo definitivo, e con la prima pagella, noi tutti siamo entrati nella stagione della responsabilità e della competitività.
La prima pagella. Se il senso principale di questo blog è consegnarti, quando sarai grande, le immagini di te piccolino, dell'epoca in cui i ricordi vanno perduti, la prima pagella non ce la possiamo fare scappare davvero. "Negli ultimi mesi dell'anno - ci relaziona la tua insegnante - Valentino ha raggiunto risultati positivi in tutte le materie. Ha più fiducia in se stesso e questo gli da più disinvoltura anche nell'applicazione allo studio.". Sappiamo così che leggi in modo scorrevole sia lo stampato maiuscolo sia il minuscolo, che sotto dettatura riconosci quasi tutti i suoni e che cominci a destreggiarti anche nella scrittura in corsivo. Molto bene anche in matematica, cosa che non dubitavo vista l'abilità che hai, anche solo mnemonicamente, con le addizioni e le sottrazioni. E benissimo, per la felicità di nonno, nell'avere la conferma che sai intrattenere ottimi rapporti sia con gli adulti sia con gli altri bambini.

Oh! Mica c'era bisogno della maestra per capire che sei un bambino comunicativo che attacca bottone, in modo naturale, con tutti. Un paio di settimane fa, per il compleanno di nonna, siamo andati tutti insieme su una spiaggia del lago di Bracciano. Siamo arrivati con un certo anticipo dal momento che in quello stabilimento c'era un concerto del tuo amico Andrea Ra e così, senza che io, preso dalla lettura, nemmeno me ne accorgessi ti sei fatto coinvolgere in una partita di ragazzi molto più grandi. "Che gioco è?" "Rugby, vuoi giocare? Togliti le scarpe". "Grazie Valentino. Alla prossima" e sei tornato da noi come fosse stata la cosa più normale del mondo. In realtà lo era, ma non per tutti i bambini. Certo non per me alla tua età. E nemmeno per tua madre.

mercoledì 30 gennaio 2019

La media del settantasette

Arriva per tutti, prima o poi, il momento di non scontentare nessuno. La domanda che ogni bambino teme di più è il classico "vuoi più bene a mamma o papà". Uscirne è sempre un'impresa. Mamma, quando era molto più piccola di te, alla domanda scema "ma tu sei più di mamma o di papà" rispose al volo "io sono mia". Tu, da maschio, sei meno diretto. Per cui quando nonna e mamma stavano discutendo su una cosa che non ricordo più e io ti ho chiesto chi avesse ragione, davanti a loro hai messo in tavola una supercazzola memorabile. "Guarda, direi ... che ... considerando anche ... guarda direi che sono settantasette ... e già io pensavo alla poveretta del trentatré - e... settantasette. 77-77: pari. In un mondo che va a 144.
Bravo, ragazzo, l'importante è uscirne a testa alta. Come quando sempre tua madre, di fronte a una tua evidente bugia, ti disse " a'cazzaro!" e tu imperterrito le hai risposto "Il mio cuore è lucido".