domenica 19 gennaio 2014



CHE UOMO SARAI?. Premesso che ce la metterò tutta per vivere abbastanza a lungo e vederlo con i miei occhi, verificarlo con i miei sensi, questo è il mio chiodo fisso. Incontrarti ogni due settimane mi dà il privilegio di osservare meglio i tuoi progressi, come in quei film con pochi fotogrammi nei quali la narrazione procede a scatti. Quindici giorni, gli ultimi, che ti hanno fatto diventare un gigante, a riprova che le tue ultime febbri erano di crescita. Pronunci appropriatamente le poche parole che ti va di pronunciare. Ti diverti a pronunciarle come per verificare l'impatto della tua voce e della tua comunicazione. Presti maggiore concentrazione agli stimoli che ricevi: la lettura di una storia, il gioco con un bambino più grande, nel caso dell'altra sera Milla. Chissà se fra una decina di anni, quando rileggerai queste parole, Milla sarà ancora una presenza della tua vita o se, come per la maggioranza degli incontri di noi tutti, sarà stato un incontro passeggero. Che uomo sarai, dicevo. Come parlerai. Con quale vocabolario. E l'accento? Quando andremo al mare, in Emilia, gli altri bambini ti chiederanno "Perché parli così?". Ti vanterai di questa tua diversità o te ne vergognerai? Che uomo sarai? Ottimista... fatalista... intraprendente... Non lagnone, Vale! Non autocommiserante. Questo no, ti prego. Il mondo che ti abbiamo preparato, noi della mia generazione soprattutto, non è dei migliori. E l'Italia peggio. Abbiamo sperperato senza un progetto la ricchezza che i nostri genitori erano riusciti a mettere da parte. Abbiamo creato un benessere che non siamo più in grado di sostenere e al quale non vogliamo rinunciare. Diritti acquisiti ai quali ci aggrappiamo disperatamente ma che ci stanno inesorabilmente sfuggendo dalle mani. E non abbiamo ancora toccato il fondo. Sarete voi a ricominciare ed è per questo che, diritti a parte, avrete le nuove conoscenze, quelle sì, che abbiamo comunque conquistato e che resteranno a vostra disposizione per un nuovo decollo. Dovrai guardare avanti, inventarti un nuovo lavoro che magari oggi ancora non esiste. Intuire che cosa servirà alla società, all'umanità e essere pronto a offrirglielo. Dovrai studiare, ancor prima informarti, restare connesso. I tuoi nonni sono a disposizione.

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