domenica 29 luglio 2018

Quante chiacchiere sopra quel lettino, quante confidenze, quante "azioni di guerra" pianificate. Non è più tempo di buchi nella sabbia, non siamo ancora pronti per gli amoretti di una estate. Ma quante amicizie. E quanti pianti.
Da questi lettini, due sere fa, abbiamo ammirato l'eclissi di luna, il grande spettacolo della Luna Rossa grazie al quale, per una congiunzione astrale che non concede troppi bis, abbiamo visto anche un luminosissimo Marte. Uno "spettacolo" che ti ha messo però in grande crisi per un paio d'ore. Per te, che solo ora stai imparando a destreggiarti con la nostra lingua, "spettacolo" è ancora una cosa sola: concerto musicale. Per questo, già dal pomeriggio, dopo avere orecchiato noi che ci davamo appuntamento con gli amici per il grande spettacolo naturale, hai cominciato a girare gli ombrelloni chiedendo se anche i genitori dei tuoi amici li avrebbero portati al "Luna Rossa". Poi a me hai chiesto se "Luna Rossa" sia una canzone provocandomi grande stupore per il fatto che tu potessi conoscere un brano di Claudio Villa. Infine hai pianto fra le braccia accoglienti di nonna quando ti ha detto che noi invece saremmo andati in spiaggia. Solo all'indomani tutto si è chiarito quando, ascoltando nonna e me che commentavamo il "grande spettacolo" hai urlato stizzito che non eravamo andati ad alcuno spettacolo.
Fare confidenza con parole e modi di dire è la sfida di questi mesi. Un'altra "lezione" ha riguardato il significato di "mettere a fuoco" quando hai chiesto, sempre a nonna e a me, perché volessimo incendiare non so cosa.
Che meraviglia diventare un nonno che per te è motivo di crescita e di orgoglio. Ah si. Perché di questo nonno pancione sei proprio orgoglioso da quando ti puoi vantare che sa anche fischiettare. "Nonno, Cristian non ci crede. Gli fai sentire che sai fischiare?". E lì è partita ' ... e a luna rossa mme parla 'e te... "

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