mercoledì 11 aprile 2012


11 aprile, ore 20

NON HO L'ETA'. Credo che mi convertirò a nonno classico, quello con la trombetta per farti ridere. Quello con gli scherzetti idioti che ride solo lui ma va bene lo stesso. Oggi siamo rimasti soli dieci minuti, il tempo per tua madre di fare una doccia, e mi hai cantato tutto il repertorio. Quando lei entra in bagno sei nel passeggino tranquillo. "Bene. Ce la possiamo fare". Penso che ti lascerò lì e proverò a farti un po' di boccacce. Esplodi. Ti prendo in braccio faccia rivolta al petto e comincio a saltellare per casa immaginando di cullarti. "Com'è pure che si faceva?". Ti giro dall'altra parte. Niente. Ti rimetto giù. Peggio mi sento. Ti riprendo e ci mettiamo in poltrona cullandoti sul braccio sinistro. Urla forsennate. Nel mentre suona il telefono. Rispondo. Dall'altro capo si impietosiscono e riattaccano. Esce tua madre con l'asciugamano-turbante. "Ma non devi stare seduto. Fallo girare per casa". Sè. E ricomincia la giostra. Ah... ora ricordo... trent'anni ci dicevano che piangere ai bambini fa bene. Sbrigati a crescere piccolino. Sbrigati a comunicare. Noi due dobbiamo fare dei discorsi.

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