lunedì 3 dicembre 2012


"Tuo nipote ha i colori di sua madre, il naso e la bocca di suo padre e i tuoi occhi". Tua nonna, che con grande modestia si sfila dalla lista dei donatori, ben sapendo che i colori di tua madre sono anche i suoi, me lo ripete spesso. E devo dire che, se è vero, l'eredità genetica che ti lascio non è quel granché.  Vorrà dire che integrerò. Ti leggerò tante favole insegnandoti a leggerle, a tua volta, ad alta voce. A scandire le parole senza mangiarle quattro a quattro come certamente faranno i tuoi amici romani. Ieri ti ho fatto il primo regalo tutto mio: un porcellino di peluche come quello che comprai per tua madre tornando dalla mia prima trasferta a Sanremo per il Festival. Anche questa volta tornavo da un viaggio fatto, con nonna Gabri, in giro per l'Europa. On the road, come quando eravamo giovani. Allora con il BIGE e negli ostelli. Oggi con la station wagon e nei comodi quattro stelle. Ma con lo stesso spirito. Andando dove ci ha portato il cuore e comprando tanti regali, soprattutto per te. La nonna le magliette e i completini, io il maialino rosa, grande quasi come te, che hai accolto con un grosso abbraccio. In realtà non vedo l'ora di poterti comprare i Lego e il Meccano e ricominciare a giocare con l'alibi di Valentino. Pensa che dal famoso cuore ci siamo fatti portare a Norimberga per visitare il museo del giocattolo più famoso del mondo. Vale! Una stanza occupata per intero da trenini, ferrovie e stazioni! Non puoi capire... Quando avrai sette otto anni ci andremo insieme. Altro che Euro Disney.

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