martedì 25 dicembre 2012

CANE! Momento storico. La prima parola della tua vita è stata per Peggy. Nonno Ruggi e Ljuba confermano anche se tuo padre, che pure ha sentito, si rifiuta di omologare. Gelosia comprensibile. Tua madre stava ai fornelli e non ne vuole sapere nulla e tua nonna non so dov'era. Però, se ti fidi della parola di un nonno innamorato e di una signora ucraina per bene, la prima parola della tua vita è stata "Cane". Allora: io ero sul divano di cucina, tu sul pavimento ai miei piedi, Ljuba in piedi alla mia sinistra, Peggy di fronte a te. L'hai guardata e con una vocina deliziosa che ho sentito - strilli a parte - per la prima volta,  indicandola hai esclamato "Cane!". Lo so. Per noi umani è dura. Ognuno aveva fantasticato di essere il prescelto.  Ce ne dovremo fare una ragione. Resta comunque aperta la gara tra chi sarà il primo di noi. Io ci spero ancora.


E' stato un bel Natale. Niente di speciale. Diciamo una super domenica dopo la vostra abbuffata di ieri sera dai nonni Polegri. C'eravamo noi cinque e c'era Ljuba, la donna che per tre anni si prese cura della bisnonna e che da qualche mese ha trovato un'altra famiglia. Era fuori di sè dalla felicità. Dopo quattro anni da quando, clandestina, ottenne con il lavoro da noi il primo permesso di soggiorno, da due settimane ha la carta d'identità italiana. Quando, da grande, leggerai queste pagine, il periodo delle "badanti dell'est" sarà, spero, una fase della vita del nostro paese consegnata alla storia. Per ora, e da qualche anno, queste signore, spesso mature, che non hanno di che vivere in patria, sono l'unico modo per mettere in casa dei nostri vecchi una persona che si curi di loro. Pensa che Ljuba il suo nipotino Matteo, di poco più piccolo di te, non l'ha ancora visto. Vale! Non vedo l'ora di sentire nuovamente la tua vocina. Per ora mi hai regalato una quantità di sorrisi e di braccia protese quando mi sono avvicinato per prenderti. Un bel passo avanti.

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