domenica 13 gennaio 2013

Verrà presto il giorno in cui basterà telefonarci per fare delle delle belle chiacchierate. Oggi, per esempio, è uno di quei tranquilli pomeriggi domenicali in cui ti chiamerei per raccontarti la storia meravigliosa della tua mamma e della notte in cui si affacciò a questo mondo. Trentacinque anni fa a Carpi era un gennaio freddissimo e forse per questo la piccolina  preferiva trattenersi al calduccio. Arriverà a Capodanno, avev previsto il calcolo delle settimane, e la valigia per l'ospedale era pronta da Natale. Laura, carissima amica che aveva deciso di assistere al parto, si era trasferita da noi per non perdere lo spettacolo, caso mai fosse, come poi fu, in notturna. Domenica 15 ospedale. Il tempo è scaduto. A mezzanotte suona il telefono. "Sua moglie è al travaglio". Laura e io usciamo di corsa. Agguanto il primo libro che trovo. "Il ritratto di Dorian Gray", figurati. Mi fiondo nella cameretta. L'ostetrica mi fa "dal battito direi che è una femmina". Meno male - penso - avevamo pronto solo il nome Agnese che difficilmente avremmo potuto riciclare per un maschietto. Accarezzo la mano alla nonna "come stai Gabriella? Sei sicura di stare bene? Tutto ok?". Bastarono tre minuti per farmi cacciare "mandami la Laura per favore, vai a leggere qualcosa intanto...". Oscar Wilde, figurati, fino alle due e mezza quando vedo che vanno a chiamare il ginecologo che sta dormendo nel suo studio e che mi passa davanti con una Marlboro tra le labbra, sigaretta che non spegne nemmeno quando fa nascere, venti minuti dopo, la meraviglia delle meraviglie. Solo trentadue anni dopo scopro che in quello stesso giorno, lunedì 16 gennaio 1978 ore 9, sul "Programma Nazionale"di Radio RAI, va in onda la prima puntata di "Radio Anch'Io". Da due settimane, su Radio Bruno, avevo creato un programma uguale nella struttura, e in onda nello stesso orario, che si chiamava "Carta Bianca".

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