venerdì 8 marzo 2013

ERA DESTINO. Non poteva che andare così, che i tuoi primi passi li vedessi via web da trecento chilometri di distanza. Tua nonna in realtà me lo aveva già comunicato che da qualche giorno hai cominciato a camminare. Ieri sera, dopo avere trascorso il pomeriggio con te, è entrata in casa imitandoti. Muovendosi alla "nonna orso", malferma sulle gambe e con le mani per aria, ha esclamato "Cammina!" . Ero sopra pensiero e ci ho messo un po' a capire che parlava di te. Poi, rosicando un po', ho pensato ad altro. Fino a stasera. Arrivo in albergo, apro la valigia, accendo il tablet e vi videochiamo per dirvi che sono arrivato. Il tuffo al cuore quando tua madre gira il telefono e ti inquadra mentre cammini per casa accanto a Lula. Piuttosto sicuro, ti dirò.  E che impressione vederti tutto vestito, pronto per uscire e con le scarpe. Un uomo. Alto, bello. L'astrologa ci aveva visto giusto: farai strage di femmine. E te lo dico oggi che è l'otto di marzo.

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