mercoledì 27 agosto 2014





Autoscatto totale.
Non so come e quando l'hai fatta.
L'ho trovata depositata nel cellulare
"NONNO, FACCIAMO FOTO?" Che sei un attore nato l'avevo già capito e già te lo avevo scritto. La funzione specchio della videocamera ti è nota da tempo. Ora, però, non appena mi vedi armeggiare con il telefono arrivi di corsa proponendomi di fotografarci o fotografarti. E la cosa sorprendente, rispetto alla patatalessaggine di tua madre e di tua nonna quando finiscono sotto l'obiettivo, è che tu sfoderi dei sorrisi sfolgoranti a comando. Finti, per carità, ma perfetti. Basta dirti "Sorridi"  tu ripeti "Un sorriso!!!" e tac eccolo là. Poi, foto fatta, lo smonti e pensi ad altro. Perfettamente assimilata anche la maschera della tristezza, quella che dovrebbe commuovere i presenti quando è ora di andare a letto, o di mangiare, o di chiudere la Peppa. Capito che gli strepiti e le urla funzionano fino a un certo punto opti per la posizione in piedi, frontale, testa bassa col ciuffo sugli occhi, bocca a mezza luna che guarda in giù come l'icona della mestizia, braccia abbandonate lungo il corpo. Raul Bova a te te spiccia casa.

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