16
febbraio – ore 21.30
Di
te sappiamo già tutto. Sei maschio, già dai primi mesi della tua
formazione ti presentavi con un peso e una lunghezza notevolmente
superiori alla media, hai le spalle grosse, come tua madre, e la testa
grossa, come tuo nonno. Che sono io.
Piacere
di conoscerti. Domani verrò all'ospedale a vederti per la prima
volta. Per ora sei ancora nel ventre di tua madre. Ma per poco,
ormai. Salomè, che fa la spola con la sala travaglio, mi dice che è
questione di poco.
Verrai
al mondo a Roma, la città più bella del mondo. La città dove ho
scelto di vivere, portando con me tua madre e tua nonna, vent'anni
fa.
Ti
piacerà. Per la sua accoglienza. Per il suo clima, benchè il
periodo in cui nasci sia destinato a restare negli annali come “la
nevicata del 2012”. Mezzo metro di neve nella città dove non
nevica mai. Ma stasera il clima è mite e presto sarà primavera.
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